Coronavirus. Ma la Chiesa soffre anche il contagio della vuota retorica
Nella congiuntura mondiale della pandemia in corso non vi è traccia di un intervento della Chiesa “mater et magistra”
… Marcello Veneziani, di Massimo Introvigne, di Gianfranco Brunelli de “Il Regno”, di Enzo Bianchi del monastero di Bose
… “Recordare Domine testamenti tui et dic Angelo percutienti: Cesset manus tua”
… raccomandazioni relazionali, di buona etichetta cristiana, ad essere gentili, generosi, ospitali
… franchezza di alzare parole di pentimento e penitenza
… ripulire dalle “macchie” del Giudizio, dell’ira e della punizione
… Dunque: “Dio non c’entra”
… una Chiesa che si proponga come “supplemento d’anima”
… non è vero quello che troppo spesso si dice, che “noi amiamo Dio nei fratelli”
… un eloquio consolatorio e benevolente
… non era certo necessario che l’amore di Dio si rivelasse nel dolore e nella potenza cosmica che, comunque, celebreremo a Pasqua