Silvio Pellico: poco carbonaro, molto cristiano
… Accusato di appartenere a una setta segreta carbonara, venne condannato a morte
… Le mie prigioni, un libro fra i più letti in Europa, ma che in realtà lancia un messaggio ai più sconosciuto
… Il diario di Pellico è infatti una vera e propria riscoperta della fede
… “E chi sei tu, o misero mortale, per pretendere
… Per lagnarti se Dio permette che tu patisca piuttosto in un modo che in un altro?”
… “la sventura non degrada l’uomo, s’ei non è dappoco, ma anzi lo sublima”
… vincere la tentazione del suicidio per le terribili condizioni di fame, freddo, solitudine e malattia in cui si trovavano
… “Parliamo di Dio; eccitiamoci ad amarlo”
… “Due sorta di riposo vi sono; il riposo delle anime forti, e quello dei pusillanimi”
… un libro “da far vergogna in questo secolo di lumi”
… Dei doveri degli uomini, conferma il suo impegno per il popolo italiano e i valori a cui si ispirava
… “Se un uomo vilipende gli altari, la santità coniugale, la decenza, la probità, e grida: ‘Patria! Patria!’ non gli credere”
… “Siamo debitori di benevolenza a tutti i mortali… ma non disonorare il sacro nome d’amico, dandolo ad un uomo di niuna o poca virtù”
… Sono principi di comportamento essenziali per lui anche l’umiltà, la mansuetudine, il perdono e il coraggio. Che alta visione della vita emerge da questo trattatello!