… l’utero in affitto è un «atto d’amore». Un «percorso complicato»
… per procurarcene uno, sono bastati cinque minuti
… avremmo dovuto sborsare almeno 30.000 euro
… Tutt’altro che un iter difficile, tutt’altro che un gesto di altruismo gratuito
… ci siamo rivolti a Success
… «Il costo del programma per 1-2 protocolli di trasferimento di embrioni da una donatrice di ovuli è di 31.950 euro
… «Se scegli di partorire nel tuo Paese di residenza, affitti tu stesso un alloggio per la madre surrogata»
… «organizzi il parto e stipuli anche un’assicurazione» sanitaria
… la ragazza «verrà a partorire come fidanzata o amica»
… Lei potrebbe persino non riconoscere il bebè, che sarebbe registrato soltanto come nostro figlio
… E se poi la signorina cambiasse idea? Se volesse tenersi il bambino?
… «La madre surrogata firmerà», assieme agli avvocati, «tutti i documenti necessari per il bambino»
… inclusa la rinuncia a interferire nella sua «vita»
… «Dopo un anno puoi iniziare a privare la mamma della sua maternità»
… «Non vi preoccupate», ci blandisce la funzionaria, che parla un buon italiano
… «Le ragazze che fanno queste cose hanno già tutte dei figli»
… «Lo fanno solo per soldi, per dare un futuro ai loro figli»
… «Non sono interessate ai vostri. Per loro è un lavoro»
… «portano a termine una gravidanza, si riposano un po’ e ricominciano»
… siamo di fronte a un atto d’amore? O a una orrenda reificazione del corpo femminile? È generosità o mercimonio sulla pelle delle donne e dei bambini incolpevoli?