Ravenna, l’ALLUVIONE, i RIMEDI… del 1636
… le sesquipedali balle che vorrebbe imporre l’ideologia ecologista a proposito di global warming e crisi climatica
… a Ravenna … una piccola lapide
… il ricordo della peggiore inondazione della città
… la notte tra il 27 e il 28 maggio di 387 anni fa
… l’acqua dei fiumi Ronco e Montone sommerse la città per oltre due metri
… sei giorni ininterrotti di pioggia
… raggiunse il secondo piano delle case
… l’allora governo pontificio, di cui la Romagna faceva parte, ad avviare un grande piano di interventi idraulici
… tra l’altro, la riunificazione dei due fiumi che causarono l’inondazione
… la costruzione di un canale di congiungimento della città al mare
… se Ravenna si è salvata dal totale allagamento della città durante l’attuale alluvione
… lo si deve proprio agli interventi idraulici disposti dall’allora legato apostolico
… Circostanza che, a onor del vero, ha ricordato lo stesso sindaco di Ravenna, Michele de Pascale
… né a prendersela, come si direbbe oggi, con i capricci di madre natura
… smetterla con la tiritera del clima che è cambiato
… nel 2023 in Romagna è la replica esatta di ciò che è successo nel 1636
… e ciclicamente nei secoli precedenti
… con buona pace di Greta Thunberg , dei gretini, e degli ecovandali imbrattatori … dei politici a caccia di pretesti
… lo stesso Bonaccini ha fondato il presupposto della sua pretesa sul «cambiamento climatico globale con cui dobbiamo fare i conti»
… Bisognerebbe ricordare al caro presidente che i conti, forse, è meglio farli con la Storia