… comandante Ivan Babiy … una trentina di chilometri da Severodonetsk
… “Siversk… il posto peggiore dove fermarsi… qui sono tutti filorussi…”, brontola il comandante
… Non ha divisa e neanche ci pensa a mettersela
… “I locali aiutano le truppe nemiche, rivelano loro le nostre posizioni e i nostri spostamenti
… Io guido tre plotoni, siamo gli ultimi in questa zona, e ci tocca difenderci da quelli che siamo venuti a proteggere”
… Il Donbass è quel posto dell’Ucraina dove se uno urla “Slava Ukraini” non è detto che ascolterà il patriottico “Heroyam slava” di risposta
… Il sentimento separatista è forte
… la comunità si raduna davanti all’ospedale … ancora aperto per le emergenze e funziona da rifugio
… “Abbiamo bisogno di medicinali contro il dolore e per chi ha il cancro”, dice Rita, la capa degli infermieri
… “sono costretta anche a dormire qui perché la mia casa è stata occupata dai soldati ucraini”
… Occupata. Il termine non è casuale
… entra suo marito Vadym … “soldati ucraini sono entrati in casa nostra, mi hanno picchiato con il calcio del fucile per farci sloggiare. Vi sembra normale?”
… Da Severodonetsk le notizie, per Kiev, non sono buone
… il comandante Ivan Babiy … “Scrivilo giornalista, la nostra gente deve sapere. Slava Ukraini!”. Ma a Siversk non risponde nessuno