Fratelli tutti, ma senza più Dio. Un filosofo giudica l’ultima enciclica di Francesco
… Ma se proprio questa diluviale predicazione francescana della “fraternità” desse vita a un “cristianesimo diverso”, nel quale “Gesù null’altro fosse che un uomo”?
… “di rendere Dio presente in questo mondo e di aprire agli uomini l’accesso a Dio. Non a un qualsiasi dio”
… Di questa drammatica urgenza non c’è ombra nelle 130 pagine di “Fratelli tutti”
… il conflitto sull’esistenza di Dio dimostrava chiaramente che Dio era la questione centrale di quella cultura, sia per i negatori, sia per quelli che la sostenevano
… è sempre di più la dimensione della “caritas” e sempre meno quella della Trascendenza
… non c’è bisogno di una negazione esplicita se la cosa diventa irrilevante
… il cristianesimo si risolve sempre di più e semplicemente nel “Christus caritas”. Non è questo il Cristo di “Fratelli tutti”?
… E se Francesco – mi permetto di osare – fosse l’ultimo papa della tradizione cattolico-romana, e stesse nascendo un cristianesimo diverso?
… ha al centro la giustizia e la misericordia e sempre meno la resurrezione della carne
… condivisione del dolore non è la stessa cosa della definitiva liberazione dal male
… Non più, dunque, “tu scendi dalle stelle”, ma piuttosto “il darsi sostegno gli uni degli altri” per dimorare felici sulla terra
… da non credente, sono perfettamente d’accordo, parola per parola, su quanto dice l’enciclica nel capitolo secondo, commentando la parabola del buon Samaritano