In terapia INTENSIVA «è positivo il 13,5%, DI QUESTI SOLO il 5,1% ha una patologia Covid»
… La realtà delle rianimazioni in Italia è dunque ben diversa da quanto vogliono farci credere
… “Come società scientifica abbiamo creato una Rete apposita perché manca un monitoraggio a livello nazionale
… solo il 46% delle terapie intensive sono informatizzate
… di queste appena il 35% con meccanismi in automatismo
… Dei 1.381 monitorati in 167 reparti
… il 13,5% sono positivi
… di questi solo il 5,1% ha una patologia Covid, cioè sintomi polmonari o riferibili a infezione sistemica grave”
… significa che più dell’86% dei pazienti sono ricoverati in intensiva per altre patologie?
… “Infatti, si tratta di pazienti ‘comuni‘
… Il problema è che dobbiamo fare il tampone a tutti, anche a chi arriva da noi dopo un incidente stradale
… è come se si facesse un tampone per la faringite a chi ha una lussazione della spalla e sta benissimo
… Il contagiato non è un malato
… 360 in tutta Italia, un numero irrisorio
… Non si possono fare tamponi a tutti
… Non ha più senso l’emergenza sanitaria che rende obbligatorio il test all’ingresso in ospedale
… Non servono percorsi separati … o la sanificazione che blocca le sale operatorie per ore
… Percorsi separati e isolamento solo per i più fragili
… tutti gli altri vanno messi in stanze dedicate nel reparto che può trattare la patologia per la quale sono stati ricoverati
… Le persone vanno curate trasversalmente, non in aree Covid
… La situazione attuale … Non un collasso per numero di pazienti Covid, ma perché negli ospedali dobbiamo adeguarci a un protocollo che non ha più senso mantenere”