L’ultimo SALTO del punk: il canto si fa PREGHIERA

il tempismo che può possedere soltanto chi vive al di fuori del tempo accelerato del mondo

… un piccolo gioiello appartato e anacronistico

… e insieme un manuale per affrontare la feroce contemporaneità

… ed è prima di tutto il resoconto di una odissea personale

… «Quando con i primi peli le idee impazzano smettere di pregare mi è parsa una conquista di libertà»

… «Il mondo fibrillava intorno a me, io volevo esserci

… Mia nonna mi guardava, sorrideva, sgranava il suo rosario

Lei si preparava ad abbandonare questa valle di lacrime io cominciavo a gustarne i frutti»

… «Ho creduto mia libera scelta, finanche rivoluzionaria, incarnare gli ideali di una cultura progressista che stava ridefinendo il mondo» 

… «affascinato dal nuovo, libero da condizionamenti sociali e religiosi

… la musica come arma contundente, l’estetica a segnare nuove appartenenze

… Ho smesso di pregare d’improvviso

… Ho cominciato a bestemmiare, per dar peso alle convinzioni, per emancipazione

… Ho continuato per lunghi anni, per abitudine, senza pensarci

… Quando ci ho pensato ho smesso. Mi sono vergognato»

… «Erano gli anni punkettoni, gli anni dei Cccp

… Possedevo una R4 rossa, guidavo lentamente come sempre, mi godevo il paesaggio, i colori, l’aria

… Avevo in testa una melodia, rigirava per conto suo

… ho cominciato a canticchiarla, senza parole

… poi sono comparse. Pesanti come il piombo: “Madre di Dio e dei suoi figli/ … l’anima mia si volge a Te”

… Era una preghiera, contro ogni aspettativa e non potevo farci niente, solo cantare

… Continuavo a cantarla, lenta, solenne. Mi inebriava

una constatazione di resa e mi guardavo: stivali dell’armata rossa

… braghe militari della DDRcresta colorata, smunto, occhi scavati»

… Il libro si dipana così, tra ricordi di famiglia, aneddoti … e soprattutto, preghiere. Preferibilmente in latino

… «in un tempo ateo scientifico tecnologico in cui la sostituzione è già avvenuta senza bisogno dell’immigrazione

… Al popolo è succeduta la platea televisiva, i sindacati dei consumatori, la video socialità

… e siamo finiti nel panteismo pandemico»

… «Il pontificato di Benedetto XVI è stato, nella mia vita, un momento di grazia quotidiana»

… «Ogni sua parola, ogni suo gesto, un nutrimento per la mia anima nei miei giorni di uomo

… La sua rinuncia al soglio pontificio è stata un dolore fisico, mi ha annebbiato la mente. Mi ha prostrato

… l’Europa finisce con il suo ultimo Pontefice. Uno stallo, emerito, sospende il verdetto. Poi?»

… tutto intorno ripete «produci consuma crepa»

una possibilità di resistenza: difendi, conserva, prega. E Giovanni Lindo prega, dice, perché non può fare altro. Vale per noi tutti, probabilmente

 

Giovanni Lindo Ferretti                        

 

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