“Non abbandonarci alla tentazione”, ovvero quando la pezza è peggiore del buco
… nella gerarchia delle fonti del diritto divino positivo, il Catechismo occupa il ruolo di fonte primaria subordinata soltanto alle Sacre Scritture
… una contraddizione insanabile che crea confusione nel popolo dei fedeli e che inficia l’ortodossia delle Verità rivelate
… il comma VI dell’articolo 2 così recita: «Non ci indurre in tentazione» [ Catechismo ]
… significato che è ben diverso da quello che ci propone la traduzione della Cei!
… costretto ad abbandonare l’uomo è quando l’anima di questo si danna per l’eternità
… nell’italiano corrente potremo tradurre in “non introdurci nella prova” o meglio “non metterci alla prova”
… significato originale del sostantivo latino “tentatio”, cioè “prova”, “esame”
… il sostantivo italiano “tentativo” (anch’esso derivato dal termine latino tentatio) significa “prova” e null’altro
… “Non abbandonarci alla tentazione” e non invece “Non abbandonarci nella tentazione”?
… tra due mali (cioè tra le due traduzioni entrambe errate) la Cei ha scelto il male peggiore
… il “nella” implica uno “stato in luogo”; è la condizione di un Padre che viene invitato a stare vicino al figlio mentre questo vive il travaglio del peccato
… Il discorso cambia radicalmente nel caso della seconda invocazione
… subiscono la scelta di Dio di “spingerci” nella tentazione
… in capo a chi lo commette e ai danni di chi lo subisce
… E questa, ovviamente, è una bestemmia!
… la versione errata va, pertanto, non accolta ed anzi disattesa
Catechismo (Lettera apostolica Laetamur magnopere)