… Pretendere il carcere per una non meglio precisata “istigazione alla discriminazione” per motivi fondati sull’omosessualità o, addirittura, sulla c.d. “identità di genere”
… negate assunzioni o licenziamenti di donne incinte, ostracismo verso disabili e anziani
… simili atteggiamenti negativi verso queste fragilità divengano nuovi reati?
… si delegherebbe alla magistratura il potere più invasivo, quello, cioè, di giudicare le intenzioni e le coscienze
… la distanza, il timore e l’odio verso i più deboli, percepiti come potenziali delatori
… la libertà di espressione sarebbe al massimo “consentita”, cioè “concessa” dal potere politico.
… il diritto di pensiero e di espressione culturali, anche pubblicamente manifestato, nella Repubblica italiana non può essere “consentito” da chi fa le leggi. È impresso direttamente nella natura dell’uomo, come riconosciuta dalla nostra Costituzione