“Quando PROMUOVI l’omosessualità, Santo Padre, FAI DEL MALE a me e alla mia parrocchia”
… hai detto che “tutti hanno bisogno di esprimersi liberamente”
… le seguenti parole, non da Roma, ma dalle periferie, da un semplice parroco
… Papa Francesco, devo dirti che stai rendendo difficile il mio lavoro di parroco
… Nella mia città, la fede viene apertamente derisa e attaccata
… I miei parrocchiani non possono indossare una croce o pronunciare il nome di Gesù al lavoro per paura di perdere il lavoro
… Le nostre scuole insegnano ai bambini fin dalla scuola materna a dubitare della naturale bontà del proprio corpo
… a disprezzare il matrimonio e la vita familiare
… Quando promuovi l’omosessualità, Santo Padre, fai del male a me e alla mia parrocchia
… Quando non parli chiaramente, rendi molto difficile il mio compito sacerdotale
… Hai detto che due uomini non possono “sposarsi” e che gli atti omosessuali sono sbagliati
… ma incoraggi anche i vescovi che benedicono le unioni omosessuali
… Una studentessa della mia parrocchia, che frequenta un’università di proprietà dei gesuiti, ha “sposato” un’altra donna
… Dice che permetti le benedizioni per le unioni omosessuali in Germania
… che favorisci sacerdoti e cardinali che promuovono le rapporti omosessuali
… Sa che hai nominato un cardinale europeo che promuove le unioni omosessuali per guidare il Sinodo
… Abbiamo bisogno che tu insegni chiaramente il Vangelo di Gesù Cristo
… che tu insegni la semplice verità del primo libro della Bibbia
… che Dio ci ha fatti maschio e femmina
… per questo «l’uomo si unisce a sua moglie e i due diventano una carne sola»
… Se tu non insegni questo con chiarezza, noi parroci non possiamo evangelizzare bene la nostra gente, e tutta la gente soffre