… se non accetti le loro condizioni vai pure su un altro social network
… Parler, è stato letteralmente cancellato dal Web. Non è stata necessaria una legge che istituisse la censura e neppure si è dovuta attendere la sentenza di un magistrato
… alternativa a Twitter, nel momento in cui quest’ultimo aveva fatto chiaramente una scelta di campo ed era sempre più invadente sui contenuti
… Su Parler non si censuravano i liberal e non li si tormentava con messaggini di precisazioni dei “fact-checkers indipendenti”
… ognuno poteva dire quel che voleva, bastava che non fossero reati come minacce, spam, attività criminali
… I moderatori c’erano, ma erano giudici più che “costruttori di un mondo migliore”
… il mondo conservatore anglosassone, stanco di vedere i propri profili bannati da Twitter
… Nel giro di un fine settimana, un social network promettente e in espansione ha di fatto cessato di esistere
… Twitter e Facebook si sono fatte le Primavere Arabe, sono stati reclutati jihadisti, sono tuttora presenti scafisti del Mediterraneo
… dittatori hanno i loro profili istituzionali
… le rivolte di Black Lives Matter (19 morti e centinaia di feriti), anzi i colossi del Web si sono fatti promotori della loro causa
… nessuna legge, nessun processo, solo un click e la tua attività è distrutta. Più la nostra identità sarà digitalizzata
… una parola di troppo e assieme al profilo di WeChat … viene cancellato anche l’accesso al conto corrente dell’utente e la sua identità digitale … Quindi, sì: abbiamo diritto di avere timore di questi sviluppi